Laboratorio a cura di Alessandro Di Grazia

Nell’epoca della liquefazione della famiglia la questione dell’identità o del ruolo della donna e, più in generale, del femminile, rimane una questione poco esplorata. Questa mancanza di attenzione e di rappresentazione si trova alla radice di diverse forme di solitudine. C’è un punto che raccoglie e focalizza in modo sintomatico l’oblio del femminile ed è il discorso sul materno. Abbiamo fatto nostro, ad esempio, il discorso sull’evaporazione del padre che, una volta di più, legge quella liquefazione a partire dallo sguardo del maschile. Ma c’è anche, e forse soprattutto, un’evaporazione della madre, fatto che implica trasformazioni radicali nell’ambito dell’interazione sociale. Se l’assenza del padre implica una crisi della legge, il venir meno della madre sottrae alla rappresentazione sociale la vita stessa. Ma la vita, nella nostra cultura, è sacralizzata e dove c’è il sacro c’è un tabù.

Il laboratorio si propone di chiarificare, nello stile delle pratiche filosofiche, questo processo di desacralizzazione del femminile e del materno impresso dall’attuale fase tecno-capitalistica.

Alessandro Di Grazia
Alessandro Di Grazia

si è laureato in Filosofia Contemporanea presso l’Università di Trieste con Pier Aldo Rovatti. Ha conseguito il Diploma di Master di secondo livello in Consulenza filosofica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Fa parte del Laboratorio di filosofia contemporanea e della redazione di “aut aut”.