venerdì 16 novembre ore 18

Presso lo Spazio Niduh, in via Bezzecca 73 a Udine, Pier Aldo Rovatti presenta il nuovo programma della Scuola di filosofia di Trieste, che quest’anno ha come tema complessivo “Le nostre oscillazioni”. Introduce Nicola Gaiarin.

In uno scenario culturale come quello di oggi, caratterizzato soprattutto dall’insicurezza, la tendenza spingerebbe verso un pensiero che dia innanzi tutto certezze. Noi pensiamo, invece, che sia necessario indagare l’idea di “oscillazione” nelle sue varie forme, per dare risposte culturali non di superficie o solo schematiche. Lavoreremo perciò sulla questione dell’etica (“Esiste un’etica minima?”) nel Cantiere dedicato alle Politiche del pensiero, sulle intermittenze della soggettività (“Il vuoto del soggetto”) nel Cantiere dedicato alla Psicoanalisi, sulla questione del rapporto tra follia e ragione (“Cogito e storia della follia tra Foucault e Derrida”) nel Cantiere dedicato alla Storia delle idee, e riprenderemo tutti questi input nelle discussioni collettive dei Laboratori.

Vogliamo così fornire ai corsisti una piccola scatola di attrezzi critici con cui difendersi dall’autoritarismo e dalla rudimentalità del pensiero binario ora dilagante.

La presentazione è organizzata in collaborazione con Dmav – Dalla Maschera al Volto

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[La foto di Ivano de Simon si riferisce all’inaugurazione dello spazio]

martedì 20 novembre ore 18

“Le nostre oscillazioni” sarà il tema complessivo delle 72 ore di lezioni e laboratori, che verranno presentati al Caffè Tommaseo alle ore 18 di martedì 20 novembre da Pier Aldo Rovatti, Raoul Kirchmayr e Andrea Muni, con una introduzione di Antonella Ursic.  

In uno scenario culturale come quello di oggi, caratterizzato soprattutto dall’insicurezza, la tendenza spingerebbe verso un pensiero che dia innanzi tutto certezze. Noi pensiamo, invece, che sia necessario indagare l’idea di “oscillazione” nelle sue varie forme, per dare risposte culturali non di superficie o solo schematiche. Lavoreremo perciò sulla questione dell’etica (“Esiste un’etica minima?”) nel Cantiere dedicato alle Politiche del pensiero, sulle intermittenze della soggettività (“Il vuoto del soggetto”) nel Cantiere dedicato alla Psicoanalisi, sulla questione del rapporto tra follia e ragione (“Cogito e storia della follia tra Foucault e Derrida”) nel Cantiere dedicato alla Storia delle idee, e riprenderemo tutti questi input nelle discussioni collettive dei Laboratori.

Vogliamo così fornire ai corsisti una piccola scatola di attrezzi critici con cui difendersi dall’autoritarismo e dalla rudimentalità del pensiero binario ora dilagante.  

L’incontro è organizzato in collaborazione con il Caffè Filosofico Trieste.  

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[La foto si riferisce alla presentazione dello scorso anno]