Crediamo che per la Scuola di filosofia di Trieste sia arrivato il momento di ripensare e di rilanciare un’esperienza decisiva come quella di Franco Basaglia. “Da vicino nessuno di noi è normale”, diceva uno slogan di allora, ma oggi cosa ne è della normalità e della follia?

Forse la follia è stata rimossa, sempre che i folli siano stati salvati. Certo la normalità è diventata un problema: separata dalla follia, sta diventando il tratto di una società priva di decenza, dedita solo al successo e al profitto.

I tre Cantieri e i tre Laboratori nei quali si articolano le 72 ore della Scuola si propongono, assieme ai corsisti, di ritornare all’importanza e allo spessore culturale della lezione di Basaglia, ma di tornarci per rilanciare, sull’oggi e sul prossimo futuro, le sue idee e la sua capacità di anticipazione.

Ci chiediamo: in che cosa Basaglia può illuminare criticamente o solo aiutarci a interpretare l’incertezza sociale in cui stiamo vivendo? E crediamo che una simile domanda – con le risposte che cercheremo di proporre anche attraverso le voci autorevoli che interpelleremo lungo il percorso – sia del tutto consona al modo concreto, all’attenzione alle esperienze soggettive, con cui la nostra Scuola ha voluto declinare fin dall’inizio la parola “filosofia”.

Programma 2021:

Gli ospiti di quest’anno:

Roberto Beneduce, psichiatra e antropologo, fondatore del Centro Frantz Fanon, e docente all’Università di Torino.

Luciano Carrino, psichiatra che ha lavorato con Basaglia a Parma e a Trieste, ed è stato responsabile dei programmi di cooperazione Italia/Nazioni Unite per lo sviluppo umano.

Benedetto Saraceno, psichiatra, collaboratore di Basaglia ed ex direttore del Dipartimento di salute mentale e abuso di sostanze dell’OMS.

Franco Rotelli, psichiatra, collaboratore di Basaglia a Parma e a Trieste, e in seguito direttore dell’Azienda sanitaria di Trieste e di Aversa.

Peppe Dell’Acqua, psichiatra che ha lavorato a fianco di Basaglia e ha diretto il Dipartimento di salute mentale di Trieste fino a pochi anni fa.

John Foot, docente di Storia contemporanea italiana all’Università di Bristol e autore di La “Repubblica dei Matti” (Feltrinelli, 2014).

Massimo Bucciantini, storico, docente di Storia della scienza all’Università di Siena.

E poi Anne Lovell, Patrick Faugeras, Michel Minard, Ernesto Venturini, Juan Carlos Fantin e molti altri ancora…