di Annalisa Decarli e Vincenza Minniti

Il lavoro laboratoriale prenderà le mosse dall’assunzione delle lezioni a testo-pretesto, facendo richiesta ai corsisti di individuare i concetti fondamentali trattati dai relatori, che verranno raccolti in agenda come parole chiave.

Un primo momento di elaborazione, fondato sull’interrogazione di questi termini attraverso la modalità del dialogo filosofico, permetterà di indagarne i significati chiarificandoli e definendoli, per poi decostruire, ricostruire e ampliare i campi semantici di utilizzo. Ogni singolo partecipante verrà così chiamato a mettesi in gioco, ponendo in relazione i concetti selezionati con le proprie esperienze personali, scontrandosi con la difficoltà di traduzione dell’esperienza vissuta nel logos.

L’esercizio di approssimazione mette in movimento il pensiero, attraverso la specificazione, la negoziazione e ridefinizione dei significati, la costruzione comune di nuovi orizzonti di senso. In tal modo, concetti che potrebbero apparire astratti o scollegati dalla realtà quotidiana acquisteranno una vitalità rinnovata, attivando processi trasformativi e di cambiamento nei singoli individui e nell’identità del gruppo stesso.

Per mettersi in gioco è necessario essere coinvolti, fare risuonare nelle nostre azioni quotidiane nuove comprensioni. Una migliore conoscenza del proprio pensiero, acquisita per mezzo dell’indagine sulle parole chiave, e il patrimonio costituito dal pensiero condiviso, divenendo strumenti fruibili nella quotidianità di ciascuno, permetteranno di ri-conoscere le situazioni che chiamano in causa i concetti tematizzati e renderanno evidenti i riferimenti incontrati durante le lezioni teoriche. Ne dovrebbero derivare modificazioni consapevoli dei propri comportamenti, una migliorata capacità di analisi critica e l’attitudine a operare scelte sostenute da buone ragioni e adeguatamente argomentate.

In un secondo momento, successivo al tempo riflessivo comune, i corsisti saranno invitati ad un approfondimento teorico individuale, che conduca a produrre eventuali testi personali o a suggerire letture scelte in relazione ai temi trattati o riferibili ad essi. Questa fase, che richiederà l’impegno dei partecipanti nelle due settimane fra un incontro e il successivo, potrà prevedere, eventualmente, l’interazione dei corsisti aggregati in piccoli gruppi tematici, che si confronteranno in remoto. L’impegno dei corsisti sarà poi raccolto dalle conduttrici per la successiva condivisione collettiva. Le stesse facilitatrici potranno proporre suggestioni integrative e/o introdurre l’intervento di un ospite (concordato con i docenti dei corsi), significativo e esperto, rispetto alle tematiche trattate.

L’approfondimento della parola traduzione, a partire dalla consapevolezza della sua difficoltà, potrebbe essere il fil rouge che raccorda corsi e laboratorio. L’ambizioso obbiettivo è quello di sviluppare un percorso che possa confluire nella produzione di un testo finale scritto che renda conto del processo avvenuto.