Laboratorio coordinato da Vincenza Minniti

Che rapporto ha la verità con la memoria nella letteratura e in particolare nel romanzo? Il romanziere ha come missione non quella di essere il portaparola di una verità, ma di cercare la verità nelle molteplici coscienze dei suoi personaggi. La necessità di ricordare tra persone che hanno vissuto un’esperienza comune, i ricordi, l’intensità, la “prospettiva” stessa dalla quale tale esperienza è stata vissuta non necessariamente coincide. “Il romanziere insegna alla gente a cogliere il mondo come una domanda” dice Kundera .

Ci interrogheremo su quel poco di verità della memoria  a partire dal suo romanzo  L’ignoranza dove un uomo e una donna si incontrano per caso mentre tornano al loro paese natale, che hanno abbandonato vent’anni prima scegliendo la via dell’esilio. Si assomigliano i loro ricordi dopo una così lunga assenza? Crediamo che i nostri ricordi coincidano con quelli di chi abbiamo amato, crediamo di avere vissuto la medesima esperienza, ma è solo un’illusione. D’altro canto, che cosa può fare la nostra memoria, che del passato ricorda solo una “insignificante minuscola particella”?