Il 15 gennaio 2014 è uscita su “Il Piccolo” di Trieste un’intervista a Pier Aldo Rovatti sulla Scuola di filosofia.
Ne citiamo un pezzo:

«L’esigenza è quella di un esercizio critico. Ipotizziamo di riuscire a illuminare di nuovo un po’ questa parola, “soggetto”, dall’altra parte però questo soggetto deve essere padrone di sé? O deve essere in qualche misura un soggetto capace di perdersi? C’è una parte dell’idea di smarrimento che può essere recuperata, una soggettività che per ritrovarsi deve anche sapersi perdere e muoversi tra diversi luoghi. Ciò comporta anche il carattere interdisciplinare di questa scuola, la scelta dei comparti si deve anche alle competenze, si terrà più conto della psicoanalisi e della psichiatria critica rispetto ad altre forme di sapere, ma si parlerà anche di letteratura.»